Da Il Gazzettino di Domenica 15 Marzo 2020.
Dall'idea iniziale alla messa in opera del progetto, sono passati quasi cinque anni, ma Piero Pavanello è sicuro ne sia valsa la pena. “Chebaratto!" è la denominazione di una società ma soprattutto il nome di una piattaforma internet (chebaratto.it). online dal maggio 2019, nata per aiutare le persone a barattare gli oggetti che non utilizzano più, o comunque per favorire l'incontro e lo scambio di prodotti e servizi fra persone che non si conoscono fra di loro. Insomma, una mission sociale e di rispetto per l'ambiente.
L’AVVIO
Pavanello, che è un piccolo artigiano edile di Spercenigo di San Biagio di Callalta, racconta che l'idea del portale Chebaratto! gli venne in seguito a due episodi specifici. «Eravamo in piena crisi economica, il periodo buio in cui erano frequenti i suicidi degli imprenditori. Mi capitò il caso di un cliente che mi aveva affidato dei lavori edili, che poi non era più in grado di pagare per sopraggiunte difficoltà economiche, non imputabili a lui direttamente. Fui molto colpito dal disagio che si trovò ad affrontare improvvisamente. senza esserne preparato. E cominciai a pensare sempre più spesso che non è corretto valutare le persone dal denaro che possiedono. Ci sono valori, dignità, talenti, che vanno ben oltre le sole ricchezze materiali». La lampadina decisiva si accese al ritorno da un fine settimana trascorso a Torino insieme alla moglie Francesca e ad una coppia di amici. «Nel viaggio di ritorno, in auto, lo ricordo ancora perfettamente - racconta Pavanello - ragionavamo sul fatto che in città avevamo visto molte persone bisognose. Mentre il mio amico guidava, continuavo a chiedermi cosa potessi fare io concretamente per aiutare chi magari ha perso il lavoro e con esso il potere di acquisto, ma soprattutto la dignità». Da lì nasce l'idea di creare un portale dove le persone possano creare facilmente degli scambi, fra di loro, in autonomia. «Inizialmente mi diedi un budget economico e cominciai a lavorare alla creazione di una prima piattaforma elettronica - continua Pavanello - che alla fine non andò mai online, poiché dai test che facemmo non funzionava come volevo. La cosa era ben più complessa di quanto inizialmente avessi
LA SVOLTA
A un certo punto, un amico gli ha detto che voleva condividere con lui questa avventura e che lo avrebbe sostenuto. «Insomma, da solo che ero si è formato un gruppo di sette persone. compreso me, a supporto di Chebaratto! Siamo ripartiti praticamente da zero e abbiamo costituito un team con un Project manager, un avvocato, un commercialista, un responsabile della sicurezza, oltre ai programmatori e agli informatici. Siamo andati online con il nuovo portale solo quando é stato testato e siamo stati sicuri che funzionasse perfettamente». Le cose più strane che in questo anno sono state barattate grazie alla nuova piattaforma? «Un'auto Bmw con una casa. Per il resto, i nostri utenti operano sostanzialmente in autonomia. noi non entriamo nel merito. Non siamo cosi ingenui da pensare che una persona possa vivere esclusivamente di baratto, ma ci piace pensare che il nostro sia uno strumento per aiutare a soddisfare i desideri delle persone. Il nostro numero di utenti sta aumentando gradualmente nel tempo, anche grazie ai profili Facebook e Instagram e all'applicazione dedicata. Il nostro sogno è che questo portale possa ridare un po' di speranza a persone che sono tristi o in momento difficile o di ristrettezza della loro vita».
Autore: Federica Florian (Il Gazzettino)